ADOLESCENTI E GENITORI: litigi perenni?
di Marzia Festa
Adolescenti e genitori: ci si deve rassegnare ad oscillare tra mutismi costanti e litigi decisi? Un film ci dà un piccolo aiuto per una via d’uscita.
Di cosa parla il film?
Sirene è un film del 1990 diretto da Richard Benjamin. È la storia di un rapporto conflittuale tra una madre Rachael, interpretata da Cher, e le sue due figlie, nate da uomini diversi. Le due sorelle soffrono del fatto che la loro madre, ogni volta che finisce una storia d’amore, decide di cambiare città. Sballottate da un posto all’altro le due sono stufe di dover sempre ricominciare da capo.
Lo scontro è particolarmente accentuato con la figlia adolescente, Charlotte (Winona Ryder), che soffre moltissimo la mancanza del padre, sparito nel nulla anni prima, e sul quale ama fantasticare immaginandoselo perfetto.
Alla fine, un incidente che coinvolgerà la sorella minore porterà Rachael e Charlotte a riconciliarsi dopo un vero e proprio scontro liberatorio.
Perché vedere questo film?
Gli adolescenti tendono a non parlare con i propri genitori dei problemi che li toccano più da vicino. L’impedimento nel rapporto tra Rachael e Charlotte consiste proprio nel fatto che non riescono a parlare, neanche delle cose più importanti.
Vedere questo film insieme al proprio figlio adolescente potrebbe essere uno spunto per riconoscersi vicendevolmente in alcuni tipici atteggiamenti. Ad esempio, nella discussione finale del film, Rachael è furiosa con Charlotte perché la sua disattenzione verso la sorella minore non le ha permesso di impedirne l’incidente:
Charlotte: Non puoi far finta d’ignorarmi! Io non sono invisibile! Mi devi parlare! Adesso! D’accordo, ho fatto uno sbaglio. Mi dispiace molto, tantissimo. È stato uno sbaglio gigantesco e io lo so questo…ma anche tu sbagli! Fai ogni volta casini e noi paghiamo per te!
Rachael: Sono arcistufa di essere giudicata da te! Sei solo una ragazzina! Va bene, quando sarai maggiorenne vivrai la tua vita come ti pare, ma fino a quel momento vivremo la mia vita a modo mio! (schiaffo) Se odi tanto la mia vita perché stai facendo gli stessi maledetti errori?
Frasi fatte, urla e, in certi casi, magari anche uno schiaffone: non vi ricorda niente?
Le più belle frasi del film
“A volte essere madri è un compito del cavolo! Voi due non siete arrivate qui con il libretto delle istruzioni. Se posso aiutarti allora dimmelo. Ce la metterò tutta, ma non posso far altro…”
“La vita è cambiamento Charlotte. La morte è soffermarsi sul passato e restare in un posto troppo a lungo”.
“Quando ti aspetti il peggio dalla gente di solito è proprio ciò che ottieni”.
Ora parlane in famiglia
All’interno del litigio Rachael e Charlotte riescono finalmente a “scoprirsi” e a liberarsi dalla maschera del proprio ruolo di madre e di figlia. Come può avvenire l’approccio con tuo figlio per discutere in maniera produttiva?
Molto probabilmente ti riconoscerai nella prima frase proposta. I figli non arrivano con le istruzioni incorporate. Allora perché non dirlo? Un buon inizio potrebbe essere mettersi “a nudo” e spiegare che come è difficile essere figli non è da meno essere genitori. Nessuno te l’ha mai insegnato, quindi è normale che ti capiti di fare degli errori, ma il tuo obiettivo non è accumulare il massimo del punteggio come genitore perfetto. Nessuno lo è!
Un altro suggerimento è evitare le tipiche frasi fatte di ogni discussione, che ritroviamo anche nel dialogo riportato del film. Prova ad essere provocatorio: “Al di là di quello che ti dico di fare o non fare, delle regole da osservare, tu hai un sogno?”. Non aspettarti che tuo figlio ti risponda immediatamente… ma ti assicuriamo che potrebbe essere utile stuzzicarlo su questo punto!
Marzia Festa