GIOCO E CATECHISMO

lettera catechesiGioco e Catechismo possono andare d’accordo? È la domanda che ci è stata posta ultimamente.

 


 

 

Una catechista di Torino dopo una nostra formazione ci ha chiesto: “Ci chiedete di rendere più attive i nostri incontri… ma come si fa a far giocare quando si ha poco tempo e la stanza è quello che è?”.

 

 

Risposta de Lo Spiazzo

 

Innanzitutto è meglio chiarirsi cosa sia veramente gioco.

Prendendo in prestito da un dizionario (Sabatini Coletti) Il gioco può essere “Qualsiasi attività a cui si dedicano adulti o bambini a scopo di svago, e anche per esercitare il corpo o la mente” ma anche “Competizione di vario tipo tra due o più persone, basata su regole, il cui esito dipende dall'abilità o dalla sorte” e ancora “Attività, disciplina, competizione sportiva”.

 Ora delle tre è ovvio che la terza è forse limitata dalla stanza (ma ogni tanto si può fare anche qualcosa in cortile, no?) ma le altre due no.

Esistono giochi da pochi minuti e giochi da ore. Attraverso un gioco si può lanciare un messaggio, una provocazione per attivare una discussione, si può detensionare, si può creare più sinergia.

Durante l’incontro di catechesi si può giocare, ma il gioco è a servizio della catechesi. Ma se catechesi è anche comunicazione, il gioco può avere anche una funzione meramente comunicativa. Se fare un gioco aiuta a far calmare i ragazzi per poi affrontare meglio le altre attività, non è meglio fare un piccolo gioco per poi continuare alla grande?

 Quello che conta è conoscere gli obiettivi educativi che si vogliono raggiungere per poi decidere, quando, come e se giocare.

 Giocare poi è una dimensione, cioè si può trasformare in un momento piacevole qualunque momento. Ecco alcune esempi con link a dei libri che possono essere d'aiuto: 

  • Pensate il catechismo a domande, stile Pio X, può diventare un autentico quiz catechistico!
  • Ma si possono prevedere giochi vari per avviare l’incontro, concluderlo, per far cercare parole chiavi… insomma giochi per tutti i gusti.

 

E per il poco tempo? Se non si conosce la durata del gioco, basta inserire fin dall’inizio la variabile tempo: decidete e dite a tutti i bambini che il gioco dura 10 minuti. Ma poi mettete anche il tempo… in gioco, cioè usatelo come nei giochi a tempo e quindi incitate e aumentate il ritmo man mano che si avvicina la fine.

 

 Ultimo consiglio, se volete che il gioco occupi 10 minuti, dite il gioco deve durare 5, usandone 3 per la spiegazione e 2 per la fine… perché dopo un bel gioco ci va qualche attimo per ritornare con i piedi per terra.

 

 

 

Lo staff de Lo Spiazzo

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