RIPARTIRE DA DUE…
Un articolo particolare per ripartire, darvi un bentornati e un augurio di buon anno accademico.
Con le parole e il sorriso di due grandi.
Ripartiamo oggi…
Con la vita scolastica che riparte che influenza tutti.
Con il saluto dell’estate, con il rinizio della quotidianità e dei ritmi normali, oramai il capodanno sembra essere più il 1° settembre.
E allora buon anno sociale o accademico che dir si voglia.
Anche noi ripartiamo con la nostra avventura di EllediciEducare.
Ripartiamo oggi di venerdì, nostro giorno d’uscita e tra due date che ci toccano profondamente.
Ieri 5 settembre il ricordo di Madre Teresa e tra pochi giorni, il 15 settembre il ricordo a 20 anni della morte di Padre Pino Puglisi.
Ci piace ricordarli perché il loro giorno di morte è il “dies natalis” cioè il giorno in cui hanno la loro vita terrena è finita con un salto nell’eternità. E allora buona ripartenza significa che anche quando sembra andar male, c’è un respiro un po’ più lungo che fa vedere le cose in modo diverso.
Madre Teresa e Padre Pino.
Entrambi beati, parola meravigliosa che unisce “santo” e “felice”, come a dire che sogni di Dio e realizzazione dell’uomo possono camminare insieme.
Entrambi genitori. Madre e Padre, come a dire che la genitorialità ha radici più profonde della fisicità.
Entrambi dalla parte degli ultimi, di quelli che non calcolati, non considerati.
Entrambi che insegnano molto. Anche a chi non crede.
Lei che ci insegna che la vocazione, il proprio posto nel mondo, non si trova con una scelta sola, per quanto importante. Ed ecco che lei suora e quindi per molti arrivata, dopo 18 anni di consacrazione si reinventa in quello che sarà un prodigio di vita.
Lui ci insegna che l’impegno sociale non è mai disgiunto da quello culturale: contro la mafia a Brancaccio e a insegnare ad allievi e seminaristi nelle scuole.
Entrambi a dire che una volta capita la motivazione, bisogna agire:
“Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole. E le parole devono essere confermate dai fatti” (P. Puglisi)
“Molti parlano dei poveri, ma pochi parlano con i poveri” (M. Teresa).
Entrambi ci hanno insegnato che comunicano di più le nostre passioni che le nostre ragioni:
“Come parlare di Cristo? Dobbiamo cercare di presentare da innamorati la figura di Cristo, per sperare che ci stiano a sentire”. (P. Puglisi)
“Sii pieno di gioia, tutto sommato”. (M. Teresa)
Lei ci ha insegnato che i poveri non vanno solo aiutati ma riportati al centro, anche perché poveri lo siamo un po’ tutti almeno in qualcosa.
Lui ci ha insegnato a chiamare le cose con il proprio nome e che la mafia ha uomini di disonore.
Entrambi hanno portato le proprie comunità a credere possibile quello che non sembrava possibile e a farle andare più avanti.
Ricordarli è riportare in vita il loro esempio in tutta la loro creatività. Non è un semplice ammirarli, è qualcosa di più. Da fare c’è ancora molto e ognuno di noi è chiamato a fare qualcosa.
“Ognuno di noi sente dentro di sé una inclinazione, un carisma. Un progetto che rende ogni uomo unico e irripetibile. Questa chiamata, questa vocazione è il segno dello Spirito Santo in noi.
Solo ascoltare questa voce può dare senso alla nostra vita”. (P. Puglisi)
“Non ha importanza la forma della chiamata. È una cosa tra Dio e me. Ciò che è importante è che Dio chiama ciascuno in modo differente”. (M. Teresa)
Ognuno di noi può ripartire oggi, compiendo quel miracolo di quotidianità che solo ciascuno di noi può fare nel posto del mondo che occupa.
Perché nessun altro può compiere quel miracolo al di fuori di me.
Perché prima di Madre Teresa e Padre Pino c’erano solo due persone che hanno iniziato. Due persone che si sono rimboccate le maniche. Due persone che hanno creduto. Due persone che hanno iniziato e riniziato sempre.
Buon nuovo anno accademico.
GG