IL MURO RITROVATO
di Marzia Festa
Che cosa spinge un gruppo di ragazzi, frequentanti le scuole medie, a dipingere il muro esterno del loro oratorio?
Era il 2011 e stavamo portando avanti il nostro cammino di gruppo in oratorio. A marzo eravamo arrivati ad affrontare il tema del vandalismo cittadino.
Un giorno un animatore del gruppo lancia la proposta di partecipare ad un concorso, trovato su un sito Internet. Il concorso proponeva di realizzare qualcosa di pratico per combattere il vandalismo. Le proposte dei partecipanti sarebbero state pubblicate sul sito e solo una avrebbe vinto.
Il gruppo di ragazzi decide, così, di buttarsi in quest’avventura!
Che fare?
Come realizzare in maniera pratica, lasciando un segno, qualcosa contro il vandalismo?? Beh...ci siamo guardati intorno e abbiamo visto che il muro esterno del nostro oratorio era un esempio lampante di atto vandalico.
A quel punto, che fare? Il gruppo dei ragazzi delle medie si è mobilitato: chi ha portato i teli per ricoprire il marciapiede, chi si è occupato della vernice, chi dei pennelli…Un bel sabato pomeriggio un gruppetto di ragazzi si è ritrovato e ha cominciato a ricoprire di vernice le scritte offensive e deturpanti sul muro.
Perché lo fate?
La gente del quartiere passava, guardava, si fermava e molti, dopo aver commentato un: “Ma che bravi! Che bella idea!”, ci hanno chiesto: “Ma perché lo fate? Tanto domani ci scrivono sopra di nuovo!”. I ragazzi, con risposta pronta dicevano: “Se ragionassimo tutti così, la città farebbe schifo! Noi iniziamo…”.
Che dire…il giorno dopo il muro era ancora bianco e senza scritte! Chissà che, vedendoci all’opera, coloro che avevano rovinato il muro non si siano ravveduti??
Dopo aver imbiancato abbiamo raccolto le fotografie del muro prima e dopo il nostro intervento e le abbiamo proposte al sito come nostra risposta al vandalismo.
Tiriamo le somme
Perché scrivere un articolo su un’attività già fatta? Certo il nostro obiettivo non è proporvi di dipingere tutti i muri scritti che trovate per la vostra città…
Quello che possiamo dirvi è che abbiamo capito, dopo aver imbiancato il muro, che non si può aspettare che sia sempre qualcun altro ad intervenire per primo… Noi in prima persona dobbiamo prendere l’iniziativa, non conformandoci all’indifferenza comune, ma prendendo posizione se qualche cosa ci sembra giusto o sbagliato.
Inoltre bisogna tener conto anche della possibilità che quello che facciamo non venga apprezzato e quindi, nel nostro caso, che il muro da noi ridipinto possa essere in futuro imbrattato nuovamente.
Il gruppo si è chiesto come reagire in questa circostanza: l’atteggiamento migliore ci è sembrato perseverare nel coprire le eventuali scritte future per dimostrare che il nostro impegno è attivo e che crediamo in quello che abbiamo fatto.