ENTRA NEL MIO CERCHIO

di Carlo Cumino

 

È così ricorrente la figura del bullo? Quali motivi la causano? Un'attivazione per mettersi nei panni di chi "bullo" lo è.

  

 

 

 

 

Anche per via dell’immagine diffusa nei precedenti decenni dai media americani, siamo portati a pensare che l’immagine del bullo sia “il prepotente col giubotto di pelle che picchia il secchione” ma, in realtà, il termine “bullismo” comprende al suo interno tutta una serie di comportamenti violenti (bullismo verbale, gestuale e anche quello elettronico) che si verificano a scuola.

Quest’attività (tratta dal libro di Sigrid Loos L’importante è partecipare )  si pone di intervenire su una delle cause che determinano la nascita di questi comportamenti nei ragazzi.

 

Perché lo facciamo?

Abbiamo già proposto in risposta ad una lettera un’attività che interveniva su una delle cause del bullismo (il pregiudizio), questa attivazione vuole, invece, intervenire su quello che è l’aspetto più caratteristico del bullismo: la violenza!

Tutte le tipologie di bullismo (bullismo verbale, gestuale e il nuovo bullismo elettronico) partono dalla volontà di fare male a qualcuno, con la convinzione che la violenza appaghi.

Lo scopo di questo gioco è, invece, far sì che l’obiettivo venga raggiunto senza che i ragazzi ricorrano alla forza e cercare di stimolare la loro creatività e la capacità di trovare soluzioni innovative ai problemi, oltre che fiducia e cooperazione.

Cosa si fa?

Lo svolgimento del gioco è semplice: il conduttore del gioco divide il gruppo/classe in due squadre: A e B. La squadra A dovrà formare un cerchio seduti per terra, mentre la squadra B dovrà cercare di entrarvi.

 

Il conduttore dà, però, alla squadra A la seguente indicazione: faranno sedere in cerchio con loro solo quei ragazzi che cercheranno di entrare in maniera non violenta (ad esempio bussa alla porta o chiede se può sedersi tra due persone o dice di aver portato dei biscotti etc…). La squadra B dovrà semplicemente indovinare il modo giusto per entrare nel cerchio.  

 

A turno i componenti della squadra B cercano di entrare nel cerchio se, però, uno cerca di entrare usando la forza (per esempio con gli spintoni), viene allontanato e dovrà riprovare successivamente.

 

Il gioco finisce quando tutte le persone sono entrate nel cerchio.

Cosa fa il conduttore?

Durante la durata del gioco il conduttore si siede coi ragazzi della squadra A, in modo da tenere anche sotto controllo la reazione dei ragazzi della squadra B, quando cercheranno di entrare nel cerchio ed allontanarli, quando useranno un sistema sbagliato.

Spunti per il conduttore

• Cercate di fare le squadre nella maniera più equlibrata possibile, evitando di mettere i ragazzi più tranquilli solo nella squadra A e quelli “problematici” solo nella B. In questo modo si può ottenere un maggiore coinvolgimento dei ragazzi nella ricerca delle soluzioni alternative.  

• Il bullismo è una realtà ormai diffusa anche nel nostro paese, sebbene sia solo da pochi anni che gode anche di una certa risonanza mediatica: nello specifico dal 2006 con il caso dell’Albe Steiner di Torino, uno dei primi in Italia ad essere anche stato “documentato” dai ragazzi con la telecamera del cellulare per poi essere caricato su Youtube.  

• Il sito www.educazione-emotiva.it contiene una sezione dedicata al bullismo, ricca di spunti e materiale che può essere utilizzato per una riflessione sull’argomento, fra cui un questionario per aiutare i ragazzi a capire se sono vittime di bullismo o meno.

Domande per la rielaborazione?

• Usare la forza è sempre vantaggioso?

• Mi è stato difficile riuscire a trovare altre soluzioni?

• Immaginavo che potessero esistere così tanti modi per raggiungere un obbiettivo?

• Ero sicuro che i metodi non violenti dei miei compagni di squadra avrebbero funzionato?                                                                  

 

Carlo Cumino