TEATRO: IL CORPO, LO SPAZIO E GLI ALTRI
Esercizi di animazione teatrale per iniziare un percorso di scoperta... di sè e degli altri.
Prima d’iniziare uno spettacolo teatrale è bene aiutare chi dovrà recitare a prendere confidenza sia con lo spazio in cui dovrà muoversi, sia con le persone che reciteranno con lui ma anche col suo corpo. L’uso di piccoli giochi come questo può essere un aiuto.
Perché lo facciamo?
L’attività teatrale può essere una buona opportunità per aiutare i ragazzi a sviluppare le loro potenzialità e prendere confidenza con se stessi e il mondo circostante.
Imparando a stare sul palco non s’impara soltanto a “fingere di essere qualcun altro”; si può anche conoscere meglio se stessi e il proprio corpo, accrescere la propria sicurezza e la propria capacità di osservare l’ambiente intorno a noi.
Noi abbiamo deciso di proporvi la camminata, uno dei giochi più classici e versatili dell’animazione teatrale, che ci permette di lavorare fin da subito sui tre principali elementi del teatro: il nostro corpo, lo spazio in cui ci muoviamo e le altre persone presenti nel nostro stesso ambiente.
Cosa ci serve? |
Qualche oggetto, molta fantasia, ma soprattutto il nostro corpo! |
Quante persone? |
Più di due |
Dove? |
Luogo aperto o chiuso, purché ampio e senza ostacoli |
Durata? |
Da una a due ore, a seconda del tempo |
Cosa si fa?
Si propone ai ragazzi di camminare per lo spazio dell’attività, in posizione retta, con le spalle rilassate e le mani lungo i fianchi, e di coprire tutto lo spazio a loro disposizione in maniera omogenea, facendo attenzione a non scontrarsi fra loro (gli si chiede quindi di tenere traiettorie dritte e facendo ben attenzione agli altri, rispettando i loro spazi).
Con un preciso segnale del conduttore/animatore (un battito di mani, una determinata parola, il suono di un tamburello ecc…) ci si ferma, per poi ripartire.
Durante questa pausa il conduttore può decidere se apportare delle varianti alla camminata in base all’aspetto dell’interazione su cui vuole lavorare: ad esempio la velocità, lo spazio interpersonale oppure le posizioni in cui ci si ferma… Questo permette all’animatore d’introdurre elementi di altri esercizi e/o giochi di animazione teatrale.
Che cosa fa il formatore
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Innanzitutto il formatore deve cercare di mantenere un clima di serenità, buon umore e rispetto reciproco, sia verso i ragazzi che tra i ragazzi stessi.
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Durante lo svolgimento il formatore può partecipare anche lui ai singoli giochi, sia per avviarlo che per correggere anche i singoli partecipanti su particolari (come la postura o lo sguardo) durante la pausa.
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Le camminate sono un ottimo metodo per avere una prima fotografia dell’identità dei ragazzi attraverso il linguaggio non verbale. L’osservazione permette di scoprire gli imbarazzi, i blocchi, le alleanze, le antipatie e il punto di partenza del gruppo sulla presenza scenica. Da questa osservazione partiranno i rimandi e i livelli successivi di difficoltà, che rendono possibile un intero incontro sulle camminate vissuto dai ragazzi con simpatia e divertimento.
Spunti per il conduttore
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Per movimentare l’esercizio, il conduttore può utilizzare una base musicale (che può variare in base alla velocità della camminata) usando un tamburello o anche uno stereo/computer.
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Al conduttore è sempre richiesto di conoscere i giochi che propone ai ragazzi. Una raccolta di attività per l’animazione teatrale in lingua italiana è disponibile nella banca dati del sito del Cemea.
Domande per il gruppo:
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Come vi sentite dopo il gioco?
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Avete capito perché l’abbiamo fatto?
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Come vi siete sentiti durante il gioco?