UN MIMO DA E PER PENSARE
di Daniele Santapaola
Proviamo a riflettere, insieme ai nostri ragazzi, sulla loro espressività e sulle loro emozioni!
Che cos’è?
Il mimo è una rappresentazione di azioni, caratteri e personaggi che utilizza come mezzi unicamente la gestualità del corpo e le espressioni del viso, ma non la comunicazione verbale. È il modo in cui il silenzio delle parole lascia spazio alla bellezza dell’anima, che emerge nei dettagli di un gesto o di uno sguardo.
Perché lo facciamo?
La corporeità e le emozioni, che attraverso di esso si possono trasmettere, sono sempre un argomento difficile da affrontare con i ragazzi. Il nostro gioco può essere d’aiuto proprio in questo. Attraverso l’attività pratica, infatti, i ragazzi hanno la possibilità non solo di diventare protagonisti delle loro azioni, ma soprattutto di riflettere sulle loro sensazioni ed emozioni e sul modo tutto particolare che ognuno di loro ha per esprimerle.
Che cosa si fa?
I ragazzi, dopo aver formato delle coppie, dovranno scegliere dei materiali di recupero come palloncini, corde, filo, spago, pennarelli e altro, forniti dall’animatore-conduttore dell’attività. A questo punto cercheranno di mettere in scena un tema, suggerito dal conduttore dell’attività o lasciato libero. Il mimo sarà accompagnato da un sottofondo musicale, uguale per tutti.
Consigli per l’animatore o conduttore dell’attività
È importante che al termine dell’attività si dia la possibilità ai ragazzi di condividere le impressioni o le emozioni che hanno provato nel momento in cui si sono trovati ad improvvisare la scenetta. È necessario far notare loro i diversi modi in cui hanno affrontato la situazione con la loro espressività e/o con il loro corpo.
A questo punto...buon mimo!!
Che cos’è?
Il mimo è una rappresentazione di azioni, caratteri e personaggi che utilizza come mezzi unicamente la gestualità del corpo e le espressioni del viso, ma non la comunicazione verbale. È il modo in cui il silenzio delle parole lascia spazio alla bellezza dell’anima, che emerge nei dettagli di un gesto o di uno sguardo.
Perché lo facciamo?
La corporeità e le emozioni, che attraverso di esso si possono trasmettere, sono sempre un argomento difficile da affrontare con i ragazzi. Il nostro gioco può essere d’aiuto proprio in questo. Attraverso l’attività pratica, infatti, i ragazzi hanno la possibilità non solo di diventare protagonisti delle loro azioni, ma soprattutto di riflettere sulle loro sensazioni ed emozioni e sul modo tutto particolare che ognuno di loro ha per esprimerle.
Che cosa si fa?
I ragazzi, dopo aver formato delle coppie, dovranno scegliere dei materiali di recupero come palloncini, corde, filo, spago, pennarelli e altro, forniti dall’animatore-conduttore dell’attività. A questo punto cercheranno di mettere in scena un tema, suggerito dal conduttore dell’attività o lasciato libero. Il mimo sarà accompagnato da un sottofondo musicale, uguale per tutti.
Consigli per l’animatore o conduttore dell’attività
È importante che al termine dell’attività si dia la possibilità ai ragazzi di condividere le impressioni o le emozioni che hanno provato nel momento in cui si sono trovati ad improvvisare la scenetta. È necessario far notare loro i diversi modi in cui hanno affrontato la situazione con la loro espressività e/o con il loro corpo.
A questo punto...buon mimo!!
Daniele Santapaola