Teatro per far gruppo

Scritto da Chiara Cosentino.

teatro per fare gruppodi Isabel Fazari

 

 

Un esercizio teatrale per raggiungere un obiettivo insieme

 


Ecco un'idea per imparare a cooperare e a fidarsi del gruppo in modo nuovo e diverso rispetto agli esercizi tradizionali. Può servire per qualsiasi tipo di gruppo.


Perché lo facciamo?

Questa attività, solitamente proposta in contesti teatrali ma adattabile facilmente ad un gruppo di animatori, di ragazzi delle medie o delle superiori, è utile per creare coesione tra i membri di un gruppo e per imparare a contare sul contributo di ognuno. Si sperimenta che è importante osservare i movimenti dei compagni per capire facilmente se sono in difficoltà e che, se c'è lavoro di squadra, la consegna sarà più facile da rispettare.

 

Che cosa si fa?


Per quest'attività serve uno spazio ampio, privo di ostacoli in modo che i gruppi possano muoversi senza scontrarsi.
I giocatori lavoreranno in piccoli gruppi senza parlare. I gruppetti devono essere formati da 4 o 5 persone.
Ogni squadra si posiziona nella stanza in modo da non essere troppo vicina alle altre. Il conduttore descrive quindi una situazione, chiedendo ai ragazzi di immedesimarsi in essa.
Per esempio: "Immaginate di essere in un parco a giocare o a prendere il sole su una coperta. Improvvisamente il cielo diventa scuro e inizia a piovigginare. Decidete quindi di andare via subito prima che scoppi il temporale, ma prima dovete piegare la coperta...".
La coperta deve essere piegata da tutti i componenti del gruppo insieme, in un tempo massimo di 2 minuti. Questo lavoro deve essere svolto in completo silenzio da tutti.
Alcuni gruppi riusciranno a portare a termine il compito velocemente, altri ci metteranno più tempo. Se nessuna squadra riesce a piegare la coperta in due minuti, si può concedere altro tempo, cronometrando però la lunghezza delle operazioni.

 

Consigli per il formatore


È fondamentale che tutti partecipino a questo esercizio attivamente, per evitare due possibili situazioni spiacevoli:
La presenza, a margine del gruppo, di qualcuno che non ha un ruolo e che resta quindi escluso o disturba
Dovendo gestire un oggetto ed uno spazio immaginari, se non è chiara la posizione precisa di ognuno, risulta più difficile governare l'oggetto in questione.
Durante lo svolgimento dell'attività, il formatore dovrà osservare il comportamento dei ragazzi.
Con i gruppi delle medie o delle superiori sarà più facile che questo momento non venga preso sul serio: potrebbero esserci risate o confusione; ma anche tra gli animatori il comportamento potrebbe essere analogo.
L'importante però è riprendere, in fase di rielaborazione, eventuali atteggiamenti non cooperativi e analizzarli insieme.

 

Riflessioni e conclusione


È necessario che ci sia un momento in cui i diversi gruppi condividano le proprie impressioni. Il conduttore può guidare la riflessione con qualche domanda.

Per gruppi delle medie:

  • Siete riusciti a organizzare il lavoro nonostante ci fosse la regola di restare in silenzio?
  • Che cosa è successo nel vostro gruppo?

Per gruppi delle superiori e per gli animatori:

 

  • E' stata un'attività utile per conoscersi meglio?
  • Come vi siete sentiti durante questo gioco?


(Liberamente tratto da: Giochi per formare il gruppo, di K.W. Vopel - Elledici 2007)

 

EEDUCARE2.2b-29

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