URLA DEL SILENZIO
Questo mese vi proponiamo una storia vera, in un film un po’ più complesso ed impegnato del solito col suo carico di struggente realismo ed amorevole amicizia.
Un film...
Nel 1975 gli americani lasciano la Cambogia, in precedenza invasa per necessità belliche contro il Vietnam del Nord, abbandonando la popolazione alla guerra civile tra Khmer Rossi ed il governo di Lon Nol. È l’inizio di uno dei periodi più bui della storia di questo Paese.
L’inviato del New York Times Sidney Schanberg ed il suo collaboratore Dith Pran hanno il compito di documentare gli avvenimenti di quei terribili giorni, rischiando la vita per amore della libera informazione. Tra i due nascerà un’amicizia che durerà per sempre.
Perché vederlo?
Urla del silenzio è un film potente e struggente, capace di emozionare e stupire dall’inizio alla fine, raccontando una vicenda d’amicizia che merita davvero di essere ricordata e tramandata. La prima pellicola di Roland Joffé è una pietra miliare del cinema di denuncia, raccontando una parte di storia che, forse, molti Occidentali ignorano nella sua completezza e brutalità. La bramosia di potere da parte dell’uomo porta a compiere azioni indicibili, ma il regista riesce a trasporle in maniera leggera, senza calcare la mano sulla violenza visiva, ma su quella psicologica, rendendolo un film adatto ai ragazzi delle medie. Oscar alla fotografia, al montaggio ed al miglior attore non protagonista (Haing Somnang Ngor).
Scene celebri
Per un film di questo tipo forse il passaggio migliore da citare non è un dialogo, ma una scena muta.
Ci troviamo durante l’ultima evacuazione dei civili americani ed internazionali dalla Cambogia, dopo la quale nessun aereo decollerà più alla volta dell’Occidente.
La colonna sonora irrompe violenta nelle orecchie dello spettatore ed i fotogrammi scorrono veloci e caotici sullo schermo, rappresentando la confusione ed il terrore di quei momenti.
Dith Pram dà l’estremo saluto alla sua famiglia, aiutando sua moglie a caricare i bagagli sul velivolo, consapevole che potrebbe non rivederla mai più. Dopo questa scena torna vicino al suo amico Sidney e, in un silenzio quasi assordante, osserva l’elicottero allontanarsi nel cielo.
Il gesto di Pram è una delle manifestazioni d’amicizia più alte della storia del cinema. Lui accetta di abbandonare la sua famiglia pur di non lasciare solo il suo amico in un momento di difficoltà, sapendo che potrebbe anche perdere la vita.
Forse non tutti sanno che
Forse non tutti sanno che il premio Oscar, Haing S. Ngor (Dith Pram), fu ucciso nel 1996 a Los Angeles da sicari assoldati dagli Khmer Rossi. La sua colpa era stata quella di aver messo in cattiva luce il governo di Pol Pot, con la sua interpretazione “troppo di parte”.
Spetta a voi spettatori trarre le conclusioni!
…..per educare
In un gruppo
Urla nel silenzio, come abbiamo detto,è un film che si presta molto bene alla riflessione in un gruppo di ragazzi delle medie.
Il tema portante della pellicola è l’amicizia, quella con la A maiuscola, quel sentimento che porterebbe a dare la vita per l’altra persona, considerandola come un proprio fratello o sorella. In un certo senso è quasi amore, quello che si definirebbe agape, cioè un trasporto mentale che rende felici in presenza dell’altro e malinconici nella sua assenza.
Dith Pram è un uomo che ha dato tutto per il suo amico Sidney, lasciando la sua famiglia e rischiando la vita nella deportazione.
Dopo la visione del film facciamo, quindi, ragionare i ragazzi sulla vera identità e potenza di questo sentimento, cercando di capire cosa significhi, in maniera tangibile, per loro.
Chiediamo loro se per un amico/a si sarebbero comportati allo stesso modo.
Una volta una persona a me cara mi ha detto: “ Se la vita fosse un giardino, gli amici sarebbero i fiori” ed io ci voglio credere.
A scuola
Tra i banchi di scuola questa pellicola può essere molto utile per raccontare un pezzo di storia che molto spesso è glissata o trattata in modo superficiale dai libri di testo. Per la Cambogia è stato uno dei periodi più difficili, stretta nella morsa del maoismo e della sete di potere di uomini senza scrupoli.
Facciamo ragionare i ragazzi su come l’estremizzare un’ideologia porti sempre a conseguenze negative. Nel caso della pellicola si arriva alla follia umana, determinata dalla voglia di creare una nuova società incapace di pensare e priva di passato, ma come può incidere questo sulla vita di tutti i giorni?
Insegnamo ai ragazzi l’elasticità di pensiero, la capacità di accettare le idee degli altri, mettendo anche in dubbio le proprie convinzioni, per vivere in armonia con il mondo che ci circonda. Insegnamo loro la tolleranza del prossimo, perché siano anch’essi sopportati ed amati.
Gian Luca Pisacane