E tu da che mondo vieni?

Scritto da Redazione.

Mondialitàdi Teresa Zilio

Il confronto con persone appartenenti ad altre culture può diventare un’occasione per crescere come individui e per conoscere meglio le peculiarità, che contraddistinguono ogni paese.

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

Che cos’è

Si tratta di un’attività pensata per i ragazzi delle medie e del biennio delle scuole superiori al fine di far loro riflettere sulle caratteristiche positive e negative del loro paese di appartenenza e di quello in cui vivono, attraverso un lavoro individuale seguito da un confronto con i compagni.

 

Perché lo facciamo

Oggigiorno viviamo in una società multiculturale e sempre più spesso a scuola i ragazzi si trovano a doversi confrontare con compagni di diverse nazionalità che portano con sé le usanze e le tradizioni del loro paese. Il 21 agosto 2013 papa Francesco, nel cortile San Damaso, ha rivolto queste parole ai 200 ragazzi della Seibu Gauken Bunri Junior High School di Tokyo:

 

«Il dialogo è molto importante per la propria maturità, perché nel confronto con l'altra persona e con le altre culture, anche nel confronto sano con le altre religioni uno cresce: cresce e matura».

 

Dunque, il confronto con culture diverse dalla propria è un arricchimento per i ragazzi in quanto il dialogo suscita la curiosità per l'altro e per la sua cultura, acquistando anche una maggior consapevolezza di se stessi.

 

 

Che cosa si fa

 

 Materiale:

Colori, penne, forbici, fogli di carta e colla.

 

Ogni ragazzo dovrà preparare due buste di carta, una dovrà essere di un colore vivace, tipo il rosso, mentre l’altra dovrà essere di un colore scuro, come il nero o il grigio.

Ognuno, allora, preparerà due fogli da inserire nelle due buste: in un foglio scriveranno qualcosa di bello e caratteristico del proprio paese e lo metteranno nella busta colorata, mentre nell’altro biglietto, che dovrà essere inserito nella busta nera o grigia, scriveranno ciò che non piace (qualità, luoghi, usanze negative, abitudini) della cultura di appartenenza.

 

Terminata questa prima parte dell’attività verranno aperte le due buste e ognuno spiegherà agli altri le caratteristiche positive e negative che vi ha inserito; attraverso un dibattito mediato dall’insegnante, i ragazzi potranno confrontarsi sui diversi aspetti del loro paese. Dopo la testimonianza di ognuno, in una seconda fase ci si potrà dividere a gruppi e discuterne insieme.

 

Infine, ogni ragazzo consegnerà ad un compagno la sua busta colorata facendogli così dono di ciò che ritiene bello e positivo del suo paese, mentre le buste scure verranno gettate.

 

Teresa Zilio

 

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